#Paesi

Villatrombera sorgeva nella pianura, in quella terra di colline e alture e montagne era l’unico paese a non averne. Era il primo agglomerato che si incontrava muovendosi in direzione della pianura verso la città lontana. Si attraversavano campi sterminati, boschi verdeggianti, si superavano due torrenti che di lì a poco confluiranno e, all’improvviso, ci si trovava davanti quell’ammasso di case e strade. Il posto prendeva il nome dalla famiglia Tromberi, marchesi o conti Daniel non ricordava, che nell’antichità avevano guidato la zona. Si erano anche allargati verso la città arrivando a governare un ampio tratto di pianura. Molti abitanti del posto nemmeno sapevano quando era successo tutto ciò, alcuni erano pure increduli considerando la situazione attuale, Daniel sapeva che era successo, certo, che quando si parlava di antichità ci si riferiva al periodo successivo alle grandi pestilenze medievali. Il secolo… confondeva sempre il numero dei secoli, era il XIV o il XIII? Comunque l’anno era intorno al 1350. Dopo quella ecatombe in tutta Europa qualche nobilotto di quelle zone iniziò una guerra di conquista dei comuni circostanti arrivando alla città, dove furono fermati dalle truppe dell’arcivescovo appoggiato dal papa. Ancora oggi in città c’era Piazza Tromberi, con il monumento in bronzo, una statua equestre del generale Ezechiele Tromberi, vincitore di qualche battaglia contro i teutonici dominatori delle regioni confinanti. Sulla piazza svettava Palazzo Tromberi, residenza della famiglia in quei tempi gloriosi seppur brevi. In paese non restavano molte tracce di quel periodo, le rovine di un torrione che nessuno aveva mai pensato di preservare, anzi da cui erano stati prelevati materiali da costruzioni per le casa vicine, un paio di palazzotti spogli e disadorni, tipici della piccola nobiltà di quelle lande. C’era una cascina chiamata cascina Tromberi che inglobava vasti terreni, agricoli o meno, di cui si diceva fosse stata patrimonio familiare. La famiglia si estinse qualche secolo dopo, come se la vergogna di non aver saputo ripetere le gesta degli antenati ne avesse indebolito anche la natura stessa. Restava quello sputo di paese disperso tra le campagne a celebrarne il nome. Restava qualche appassionato di storia locale, come era stato Daniel nella sua gioventù, a ricordarne l’esistenza.