Schizzi

Appunti volanti

Frank si sentiva di merda. Da alcuni giorni dormiva pochissimo, aveva lo stomaco sottosopra nonostante i farmaci assunti prima di colazione, sentiva gli occhi chiudersi, una sensazione di malessere lo pervadeva interamente. Aveva voglia di mandare tutto e tutti affanculo, tornare a casa e mettersi a letto nel buio senza considerare più nessuno. Ok, i gatti avrebbero potuto salire sul letto con lui, nessun altro. Invece… Invece doveva fare presenza, presidiare il reparto, portare attenzione e accoglienza agli ospiti e cercare di sorridere, peggio ancora essere partecipe dei loro problemi. Oltre, naturalmente, a organizzare le giornata, i lavori interni, la gestione della cucina e le uscite del giorno festivo.

La vita di Nicola seguiva da tempo l’andamento dei suoi consumi alcoolici. La sobrietà rappresentava la possibilità di fare qualcosa di costruttivo, vivere, mentre l’alcool significava farsi vivere dalle bevande. Era arrivato a situazioni estreme, un clochard che viveva sotto la scala antincendio di un palazzo di uffici comunali in una piazza adiacente il centro città. Accendeva un fuoco in un’aiuola per scaldarsi qualche pasto, le rare volte in cui mangiava, per il resto le calorie venivano tutte dalle birre.