Il sorriso segreto dell'essere

Ho approcciato il testo di Mauro Bergonzi (“Il sorriso segreto dell'essere. Oltre l'illusione dell'Io e della ricerca spirituale”) con curiosità ed interesse, convinto che potesse darmi delle indicazioni su un cammino di spiritualità originale. Non mi sarei mai aspettato però di leggere progressivamente, allo scorrere dei suoi capitoli, una così forte messa in discussione degli aspetti fondanti della lettura individuale della realtà che ci circonda.

Nelle pagine del libro si parte infatti da un esame del concetto di non dualità nei vari cammini spirituali, si arriva infine a concepire questa unitarietà della realtà come una destrutturazione del concetto stesso di coscienza individuale. Questo slittamento è ben raccontato da Bergonzi con precisi e puntuali riferimenti alla tradizione spirituale più antica così come alle scoperte scientifiche più innovative e recenti. Un punto decisivo del testo riguarda l’inutilità della ricerca di una perfezione del cammino spirituale: non c’è bisogno di seguire un guru per arrivare all’illuminazione, perché la realtà dell’Unità che ci circonda non è alla fine della ricerca, ma è appunto intorno a noi sin dal principio.

Tutte le manifestazioni più intense di amore che segnano le nostre vite sono, dunque, proprio un momento nel quale sentiamo più vividamente la nostra appartenenza a un Tutto. L’amore è questa nostalgia dell’Unità a cui apparteniamo. Tutto lo sviluppo coscienziale dell’individuo, concepito come singolarizzazione separata, rischia di diventare un equivoco se non tiene conto del fatto che la nostra coscienza non risiede nel cervello, come ipotizzava la filosofia cartesiana e come è percepito comunemente tutt’oggi, ma sia qualcosa di più grande della nostra esperienza personale, qualcosa che non possiamo contenere né qualcosa da cui possiamo fuggire.

In definitiva, il libro di Bergonzi mi ha suscitato una forte emozione perché non mi aspettavo di riflettere su una tale linea interpretativa del reale. Resta alla fine in me l’idea che questa lettura apra degli scenari davvero misteriosi, direi anche “inquietanti”, in senso letterale, su cui meditare in futuro.