La poetica di Joe R. Lansdale

“La luna era molto luminosa, e rendeva l'acqua lucente come il vestito buono di un povero” La notte del Drive-in 3. La gita per turisti, p. 44

C'è una foto diventata ormai famosa, data la sua diffusione virale sui social network di tutto il mondo, che ritrae un “friday night” tipicamente inglese: per le vie di Manchester due poliziotti tentano di sedare un uomo ubriaco e molesto, un altro giace accasciato al suo fianco con una birra appoggiata a terra mentre altri personaggi compongono la scena vestiti in abiti da sera. Il tutto viene incorniciato da una luce artificiale notturna che illumina il giallo catarifrangente dei giubbotti della polizia, le automobili sulla strada, i negozi sullo sfondo e i mattoni rossi di Well Street.

Questa foto, seppure di ambientazione britannica, ricorda molto la poetica di Joe R. Lansdale, lo scrittore texano più conosciuto e bravo al mondo. Se leggiamo l'incipit di uno dei suoi romanzi, Una coppia perfetta, possiamo infatti trovare una scena descritta nitidamente con gli stessi colori: «Quando arrivai in macchina al night club, Leonard era seduto sul marciapiede con uno straccio zuppo di sangue premuto sulla testa. Due auto della polizia erano parcheggiate pochi metri più in là. Uno dei poliziotti, Jane Bowden, una donna tarchiata con i capelli biondi legati a coda di cavallo, era in piedi accanto a Leonard. Era un'amica di Brett, la mia ragazza. Nel parcheggio c'era un tizio disteso sulla schiena».

Le pennellate di Lansdale introducono il lettore con sole quattro righe di pagina nel meraviglioso mondo di Hap e Leonard, i suoi due personaggi più famosi, protagonisti di una saga che è difficile, come tutte le opere del genio texano, incasellare in un preciso genere letterario. Pulp, noir, western moderno, hard boiled, come lo vogliamo chiamare, lo stile di Lansdale travalica qualsiasi etichettatura classica. Tante sono le abilità di questo scrittore che riescono a trasformare ogni suo libro in un’avventura per chi legge. Innanzitutto il ritmo narrativo incalzante è costruito da una trama che si rivela sempre essenziale, non ci sono mai pagine in eccesso e ragionamenti posticci, l’evoluzione della storia si regge semplicemente sui dialoghi dei personaggi e sulla ricostruzione dell’ambientazione.

Questa scorrevolezza è il primo punto a favore dei testi di Lansdale, che si rivelano di una facilità di lettura costruita con un’abilità letteraria fuori dal comune, perché gli elementi che reggono la narrazione sono pieni di una fantasia senza freni da parte dell’autore e di una precisione ineguagliabile. La caratterizzazione dei personaggi è leggendaria. Hap e Leonard, per esempio. Il primo è bianco, progressista e pacifista, mentre il secondo è nero e repubblicano, ex militare in Vietnam, omosessuale: un incrocio perfettamente non convenzionale che si incastra nello scenario di un'America piena di razzismo, povertà, criminalità organizzata (la “Dixie Mafia”) e i due nostri eroi solitari pronti a combattere i mostri più improbabili.

Una scena che si ripete con costanza nei finali di Hap e Leonard è quella dei due protagonisti, investigatori privati squattrinati e improvvisati, che si ritrovano a fronteggiare una banda di pericolosi criminali tra i quali spunta nella lotta finale un gigante, un cattivo dalla mole improbabile, quasi resistente alle pallottole. Un’esagerazione che riporta il lettore su un crinale sottile tra fantasy e realismo. La voce narrante espressa in prima persona dal racconto di Hap serve poi a fornire potenza espressiva ulteriore al racconto. Un altro momento unico nella letteratura dello scrittore texano riguarda inoltre la capacità di costruzione dei dialoghi, nei quali i personaggi hanno una loro voce perfettamente riconoscibile e un loro linguaggio assolutamente ben centrato, con una coerenza e una credibilità perfetta. Lo vediamo soprattutto quando i personaggi sono adolescenti o bambini: data la difficoltà di costruzione della voce, la credibilità messa giù dall’autore risulta sempre sorprendente.

Questi gli ingredienti principali della narrativa di Lansdale, cui non possiamo che aggiungere l’iconica causticità delle battute fulminanti, con linguaggio di strada e sboccatissimo: un esempio su tutti, quando Hap incontra Brett, la sua futura compagna, lo scrittore texano per sottolineare l’avvenenza della donna fa dire ad Hap che “anche il Papa si sarebbe chiuso nei cessi del Vaticano per farsi una sega”.

Il contesto di queste battute fulminanti è quello di un mondo ostile, rutilante e pieno di personaggi improbabili, ma allo stesso tempo realistici come la cattiveria umana, che è infinita e terribilmente tangibile, una volta che ci si è messi in marcia sulle strade senza nessun riparo confortevole. Spesso perché si è nati poveri oppure perché si è neri in un Texas razzista nel quale svetta ancora la bandiera confederata e appaiono i fantasmi a cavallo del KKK; oppure perché un tornado ha spazzato via la piccola casa nel sud texano, oppure ancora perché si è finiti dentro una torbida storia di ricatti da parte di criminali senza scrupoli.

In questo lago nero di oscurità, nei romanzi di Lansdale rifulge la luce del coraggio degli ultimi e della solidarietà tra oppressi. Hap e Leonard sono spesso chiamati a fronteggiare nemici verso i quali la stessa polizia (a sua volta storicamente corrotta o inetta, tranne rare eccezioni) nutre un grande timore: i due protagonisti però riusciranno sempre a sconfiggere i mostri e nella loro lotta ci sarà lo spazio per una risata, uno sberleffo in faccia alla vita e alla cattiva sorte. Questo coraggio nasce dalla consapevolezza e dalla disperazione che, come dice un personaggio di uno dei libri più belli di Lansdale, Foresta: “poi, all'improvviso, la verità mi è saltata agli occhi, semplice come un bicchier d'acqua. La vita è quello che è, ed è tutto tranne che giusta”.